HbbTV, lo standard europeo per la TV interattiva in Italia
Marco Pellegrinato, vicepresidente di Hd Forum Italia, spiega nell’intervista che cosa comporta per il mercato televisivo nazionale l’adozione dello standard HbbTV 2.0.1 per i servizi di televisione interattiva che andrà a sostituire progressivamente l’MHP. «HDFI auspica il pieno successo di HbbTV 2.0.1 per le ricadute positive in termini di mercato e nuovi servizi destinati gli utenti».
Marco Pellegrinato, HD Forum Italia ha appena pubblicato HD Book 4.0. Di cosa si tratta?
«Tecnicamente parlando dell’adozione del nuovo standard HbbTV 2.0.1 per i servizi di televisione interattiva offerti dai broadcaster su TV connesse e decoder. Stiamo parlando di applicazioni molto popolari nel campo dei servizi OTT: dalla cosiddetta Catch up Tv, come ad esempio Rai Replay, La 7 On Demand, Mediaset OnDemand, sino alla Pay per View, come nel caso di Infinity, Premium Play, etc. Tutti questi servizi fino ad ora sono stati realizzati attraverso un altro standard interattivo chiamato MHP, adottato in Italia nel 2004 agli albori del Digitale Televisivo Terrestre (DTT)».
Qual è il settore dove l’impatto di HD Book 4.0 sarà più evidente?
«Avrà un impatto considerevole in primo luogo sull’industria manifatturiera. Il motivo è semplice: essendo HbbTV 2.0.1 uno standard condiviso a livello europeo e non solo, da ora in poi i costruttori di TV non dovranno più realizzare prodotti specifici per l’Italia. Nel nostro Paese, infatti, diversamente dal resto d’Europa, lo standard MHP è rimasto in vigore sino ad ora. Quindi, in prospettiva, ci attendiamo che il volume di prodotti compatibili con HbbTV 2.0.1 sul mercato italiano sarà sempre maggiore».
Cosa cambia per gli utenti?
«Dopo una fase di avviamento, a partire dal prossimo anno gli utenti potranno acquistare ricevitori più moderni continuando a fruire dei servizi attuali tradotti dai broadcaster nella nuova tecnologia HbbTV 2.0.1. Grazie alla sua intrinseca somiglianza alla tecnologia Web con l’HTML5, il numero dei servizi forniti all’utenza aumenterà tendenzialmente. Questo anche perché, con HTML5, nuovi operatori e fornitori di applicazioni potranno portare più facilmente i loro servizi su Smart TV e sep-top-box».
Che tipo di conseguenze ci saranno per i broadcaster?
«I broadcaster potranno chiaramente uniformarsi alla nuova tecnologia nei modi e nei tempi che vorranno, convertendo le proprie applicazioni interattive da MHP ad HbbTV 2.0.1. Tuttavia è lecito supporre che per un certo numero di anni i due standard coesisteranno nell’ambito di trasmissioni in simulcast, con l’obiettivo di continuare a servire gli utenti in possesso di apparati con tecnologia MHP».
Il vostro auspicio?
«Noi auspichiamo il pieno successo di HbbTV 2.0.1 per vedere ricadute positive in termini di mercato e di nuovi servizi destinati gli utenti. E proprio per supportare la fase implementativa di tali servizi, in seno ad HDFI lo scorso anno abbiamo sostenuto la creazione di una struttura specifica che si chiama ‘HbbTV Competence Center’, costituita da aziende di system integration specializzate».
A quando le nuove specifiche per l’Ultra HD?
«Lo faremo quanto prima nel quadro della prossima pubblicazione della collection che suggellerà questo cambio di paradigma epocale: il passaggio all’Ultra HD, che la televisione sta affrontando in tutto il mondo, includendo la ratifica delle più recenti tecnologie complementari all’UHD che sono HDR; HFR; WCG e Audio Enhanced. Fino ad ora abbiamo inteso tutelare i consumatori puntando dapprima su standard maggiormente consolidati sul mercato come il Full HD progressivo – cioè la vera HDTV – piuttosto che uno standard i cui prodotti non fossero ancora completamente pronti ed interoperabili. Il prossimo volume si chiamerà infatti Ultra HD Book 1.0 e sarà la prima release integrata di un nuovo approccio tecnologico: la visione “platform agnostic”. L’annuncio dell’uscita alla prossima Conferenza HDFI di ottobre».